Disturbi correlati allo SMOF

DEGLUTIZIONE DISFUNZIONALE

COSA SI INTENDE PER DEGLUTIZIONE DISFUNZIONALE / ATIPICA / DEVIANTE?

Per deglutizione disfunzionale o atipica o deviante si intende la persistenza di modalità deglutitorie tipiche della prima infanzia in cui la lingua assume una posizione scorretta (bassa e/o protrusa tra le arcate dentarie).

La deglutizione è la funzione che permette il trasferimento del cibo dal cavo orale allo stomaco tramite un’azione coordinata e sequenziale di strutture nervose e muscolari. In base all’età, avviene secondo schemi diversi che evolvono gradualmente verso il modello di deglutizione matura (deglutizione fetale, neonatale, mista e adulta). Lo schema di deglutizione si modifica e affina fino circa agli 8 anni quando dovrebbe consolidarsi il modello adulto.

DA COSA È CAUSATA?

La deglutizione disfunzionale può essere il risultato di diversi fattori:

cause anatomiche (frenulo linguale corto, anomalie delle strutture cranio-facciali…)
patologie delle alte vie respiratorie (determinate ad esempio da problemi allergici o ipertrofia adenoidea/tonsillare)
presenza di vizi orali (es. suzione prolungata del dito o del ciuccio, ma anche mangiarsi le unghie o mordicchiare penne e matite, frequente leccamento delle labbra)

Può essere presente in quadri sindromici come ad esempio la sindrome di Down.

QUALI CONSEGUENZE PUÒ DETERMINARE?

La deglutizione disfunzionale può causare malocclusioni dento-scheletriche: la protrusione linguale durante l’atto deglutitorio e la postura linguale non adeguata possono alterare la posizione dei denti. Spesso infatti l’intervento ortodontico viene integrato da un intervento logopedico che ha lo scopo di rieducare la fisiologica postura e la funzione di labbra e lingua.

Diversi studi hanno messo in evidenza il ruolo dell’occlusione dentale e della deglutizione sull’atteggiamento posturale e sulle problematiche dell’articolazione temporo-mandibolare.

La deglutizione disfunzionale determina disordini dell’articolazione dei suoni del linguaggio. Quelle che occorrono più frequentemente sono:

Sigmatismo: alterazione del fonema /s/ /z/;
Zetacismo: alterazione del fonema /ts/ /dz/;
Rotacismo: dislalia a carico del fonema /r/;
Interdentalizzazione di alcuni fonemi come /t/ /d/ /n/.

SI PUÒ CORREGGERE ANCHE IN ETÀ ADULTA?

Sia la deglutizione disfunzionale che i disturbi di articolazione possono essere corretti anche in età adulta, sebbene il tempo necessario per eliminare meccanismi disfunzionali sarà più prolungato. L’utilizzo di una deglutizione corretta determinerà benefici su tutte le funzioni ad essa correlate.

COSA FACCIAMO NOI?

Il nostro Centro C.L.P., si occupa di valutazione e trattamento di disturbi che riguardano lo squilibrio muscolare orofacciale (SMOF) tra cui la deglutizione disfunzionale. Inizialmente si propone un trattamento monosettimanale per correggere gli schemi disfunzionali, successivamente il paziente viene tenuto in monitoraggio per promuovere la generalizzazione delle abilità acquisite.
Il nostro centro collabora con odontoiatri, ortodontisti, otorinolaringoiatri e osteopati per assicurare al paziente una presa in carico multidisciplinare.

CURIOSITÀ

DISFUNZIONALITA' TUBARICA

COSA SI INTENDE PER DISFUNZIONE TUBARICA?

La disfunzione tubarica è un’alterazione del funzionamento delle tube di Eustachio, condotti osteo-cartilaginei che collegano l’orecchio medio (cassa timpanica) con la cavità rinofaringea.

A COSA SERVONO LE TUBE DI EUSTACHIO?

Le tube si aprono e chiudono ripetutamente, stimolate da alcuni atti fisiologici, quali ad esempio deglutire, sbadigliare, tossire o aprire la bocca per starnutire e questo permette alle Tube di Eustachio di svolgere diverse, importanti funzioni:

ventilare l’orecchio medio ed equilibrare le pressioni a livello della membrana timpanica, favorendo la corretta trasmissione del suono;
proteggere l’orecchio medio dalle infezioni e dalla possibile risalita di produzioni catarrali presenti in rinofaringe;
drenare secrezioni siero-mucose presenti nella cassa timpanica.

COSA SUCCEDE SE C’È UN MALFUNZIONAMENTO?

Una disfunzione o ostruzione delle tube di Eustachio si manifesta con fastidio all’orecchio, con sensazione di ovattamento o tappamento, presenza di crepitio, possibile dolore quando si va in aereo, in alta montagna o durante le immersioni subacquee, lieve abbassamento della soglia uditiva e, soprattutto nei bambini, tendenza alla distrazione e mancanza di attenzione agli stimoli uditivi.

L’esame Audiometrico evidenzia spesso una lieve ipoacusia (sordità) di tipo trasmissivo (che può coinvolgere uno o entrambe gli orecchi) determinata da presenza di catarro nell’orecchio medio (otite catarrale o otite media secretiva). Le otiti ricorrenti, possono comportare una percezione alterata dei suoni e delle parole, con possibili ripercussioni sulla normale acquisizione o sviluppo del linguaggio.

IN CHE COSA CONSISTE LA RIEDUCAZIONE TUBARICA?

La rieducazione tubarica consiste in una serie di esercizi per stimolare la muscolatura deputata al corretto funzionamento delle tube di Eustachio, in modo da migliorarne l’efficienza e favorire la ventilazione dell’orecchio, il drenaggio del catarro e un miglior funzionamento della membrana timpanica. La terapia prevede esercizi con la lingua, con la mandibola, di fonazione, di respirazione nasale e una fase in cui si insegnano i principi dell’igiene e della pulizia nasale.

PERCHÉ I BAMBINI SONO MAGGIORMENTE SOGGETTI A DISFUNZIONE TUBARICA?

Nel soggetto adulto le tube di Eustachio hanno un decorso obliquo, dall’alto verso il basso, mentre nel bambino sono più corte, strette e hanno un andamento orizzontale fin verso i 6/7 anni di età. Questa particolare conformazione rende più difficile liberare l’orecchio medio dalle secrezioni. I bambini possono inoltre essere soggetti a ipertrofia adenoidea/tonsillare, deglutizione disfunzionale e avere difficoltà a soffiare il naso e tutto ciò può aggravare il quadro clinico.

CHE COSA FACCIAMO NOI?

Il nostro Centro C.L.P., si occupa di rieducazione tubarica. Il trattamento più indicato in questi casi è quotidiano per 10 giorni consecutivi.

Il nostro centro collabora con otorinolaringoiatri e assicura al paziente una presa in carico multidisciplinare.

FRENULO LINGUALE

COS’È IL FRENULO LINGUALE?

Il frenulo linguale è una lamina di tessuto fibro-mucoso che collega la lingua al pavimento orale e può a volte risultare anatomicamente alterato e corto.

COSA ACCADE SE C’È UN’ALTERAZIONE ANATOMO-FUNZIONALE DEL FRENULO LINGUALE?

La lingua si trova al centro di un complesso sistema che coinvolge la funzione deglutitoria, la funzione fono-articolatoria, la fisiologia del cavo orale e l’assetto posturale.

Un frenulo linguale corto può compromettere i movimenti linguali fondamentali per tutte le funzioni orali (suzione, masticazione, deglutizione, respirazione e articolazione) causando uno squilibrio di tutto il sistema muscolare orofacciale, ma non solo. La letteratura riporta, infatti, come tale conformazione possa causare alterazioni posturali, tensioni muscolo-scheletriche, otalgia e cefalea.

COSA FACCIAMO NOI?

Il logopedista presso il C.L.P. interviene tramite un training di stretching per migliorare l’elasticità, la lunghezza del frenulo e la competenza linguale, in quanto una lingua può risultare anatomicamente alterata ma raggiungere normali livelli di funzionalità.

Alcune volte il frenulo linguale è così corto da non permettere il raggiungimento di tale obiettivo ed è, pertanto, necessario un piccolo intervento chirurgico-odontoiatrico di allungamento del frenulo. Il logopedista interviene in fase prechirurgica e postchirurgica. Il primo obiettivo del trattamento è ottenere una corretta cicatrizzazione, al fine di evitare recidive e mantenere la motilità linguale raggiunta con l’intervento.

La terapia logopedica ha inoltre lo scopo di normalizzare le funzioni orali, intervenendo su diverse aree come mobilità linguale, deglutizione, articolazione…

Risulta fondamentale che il piano di trattamento preveda una presa in carico multidisciplinare del paziente con il coinvolgimento di più figure professionali (logopedista, osteopata, ortodontista, otorinolaringoiatra, foniatra, pediatra..).

RESPIRAZIONE ORALE

COSA SI INTENDE PER RESPIRAZIONE ORALE?

La respirazione fisiologica è di tipo nasale ed è caratterizzata dall’ingresso dell’aria nelle vie aeree attraverso il naso che ha la funzione di umidificare, riscaldare e filtrare l’aria. Per respirazione orale si intende una situazione anomala in cui la funzione respiratoria avviene con passaggio esclusivo dell’aria attraverso la bocca. Più frequentemente si riscontrano situazioni di condizioni miste, in cui la respirazione avviene solo parzialmente con il naso.

DA COSA È CAUSATA?

L’eziogenesi è multifattoriale: le cause che conducono ad una respirazione orale o mista sono diverse.

Le principali sono: uno spazio rinofaringeo ridotto, ipertrofia dei turbinati, alterazione del setto nasale, presenza di riniti allergiche e vasomotorie, polipi, sinusiti croniche, traumi ed ipertrofia adeno-tonsillare.

Le cause secondarie sono: neoformazioni di tipo cistico o tumorale, faringiti croniche, presenza di corpi estranei, dismorfosi dento-maxillo-facciali ed ipotonia dei muscoli facciali.

QUALI POSSONO ESSERE LE CONSEGUENZE DI UNA RESPIRAZIONE ORALE?

La respirazione orale o mista prolungata ha diverse conseguenze negative.

Non permette una corretta purificazione e umidificazione dell’aria prima che questa entri all’interno dell’apparato respiratorio. Questo causa la comparsa di frequenti processi infiammatori quali tonsilliti, faringiti e otiti.
Causa xerostomia (secchezza orale) favorendo carie, infezioni del cavo orale, afte e infiammazioni delle gengive.
Non permette un’adeguata ventilazione polmonare, con conseguente (se prolungata) insufficienza respiratoria, inadeguato apporto di ossigeno e maggior predisposizione all’insorgenza di alterazioni del ritmo cardiaco.
Compromette significativamente la qualità del sonno. Diversi respiratori orali presentano russamento e talvolta apnee notturne.
L’inadeguato apporto di ossigeno ai tessuti e le problematiche legate al sonno possono causare sonnolenza diurna, difficoltà nella concentrazione, di memorizzazione e senso di irrequietezza che possono compromettere le prestazioni scolastiche e lavorative.
Durante la crescita un’adeguata respirazione nasale aiuta il corretto sviluppo muscolare e scheletrico delle strutture orofacciali, una respirazione orale prolungata nel tempo costringe la lingua ad una postura bassa a riposo e si associa, frequentemente, ad una deglutizione disfunzionale (si rimanda alla sezione di riferimento) e può condurre ad alterazioni posturali, malformazioni facciali e malocclusioni scheletriche.

COSA FACCIAMO NOI?

Il C.L.P. si occupa di valutazione e trattamento di disturbi che riguardano lo squilibrio muscolare orofacciale (SMOF) tra cui la respirazione orale. In particolare, si interviene istruendo il paziente ad una corretta igiene nasale, rieducandolo ad una corretta respirazione nasale ed agiscono per risolvere eventuali alterazioni dello squilibrio muscolare orofacciale associate alla respirazione orale.

L’approccio multidisciplinare, nel caso di respiratori orali, risulta fondamentale; per questo le logopediste del C.L.P. collaborano con ortodontisti, pediatri, allergologi, otorinolaringoiatri, chirurghi maxillo-facciale ed osteopati.